Ciò che non può essere insegnato ma che si può imparare.
Cosa può essere fatto oggi per preparare i team di dipendenti delle aziende farmaceutiche all’ambiente lavorativo del futuro?
Le varie funzioni, all'interno delle aziende farmaceutiche, che sono responsabili di qualche aspetto di un brand sono sempre più ridotte in termini di personale e budget, di conseguenza sono spesso sopraffatte dagli eventi. Una vittima di questo è l'allineamento e la collaborazione interfunzionale. Un altro è l'apprendimento e aggiornamento. Le capacità e le conoscenze che servivano per svolgere un lavoro ieri non sono tutte pertinenti oggi e le competenze richieste nel prossimo futuro saranno ancor più diverse. L'Economist Intelligence Unit ha recentemente condotto un sondaggio* coinvolgendo dei manager e chiedendogli quali sono le loro aspettative riguardo lo sviluppo delle competenze future e le loro opinioni sulla formazione professionale e l'istruzione. Alla domanda: “Quale delle seguenti abilità ritieni sarà più importante nei prossimi 5 anni?”, il 71% degli intervistati ha scelto “Capacità creative e di risoluzione dei problemi” come risposta.
Oltre a questo sondaggio, vi è un ampio consenso sul fatto che il pensiero creativo e la risoluzione dei problemi saranno competenze vitali nel lavoro del futuro. Ciò è in parte guidato dalla nozione che questa capacità sarà quella che distinguerà i lavoratori umani dall’intelligenza artificale (che assumerà rapidamente diversi aspetti del lavoro). È anche probabile che gli umani muniti di pensiero creativo saranno responsabili dell’integrazione e coesistenza efficace dell’intelligenza artificiale, la quale sarà in continua evoluzione ma rimarrà seriamente limitata - vale la pena ricordare che l'intelligenza artificiale può eccellere in un compito specifico, ma in termini di collaborazione agile, è molto meno efficace persino del peggior dipendente della peggiore azienda farmaceutica. La divertente storia di Lotbot, l’intelligenza artificiale di IDEO che gestisce il loro parcheggio d’automobili, fornisce alcune indicazioni sulla natura imprevedibile dell'interazione uomo-intelligenza artificiale.
Un altro aspetto dell'evoluzione del lavoro è la flessibilità. Molto è già cambiato a questo riguardo, ma il futuro probabilmente vedrà orari, luoghi, team e colleghi ancora più flessibili. Nel sondaggio citato in precedenza, gli intervistati avevano una chiara preferenza per due delle opzioni possibili: il 74% era “molto” o “estremamente” interessato a lavorare con orari flessibili e il 71% era “molto” o “estremamente interessato” a lavorare da remoto. Questa flessibilità è sempre più possibile grazie alla tecnologia e risponde alle esigenze di contenimento costi e alla ricerca di un migliore equilibrio tra vita lavorativa e vita privata.
Immaginiamo ora la convergenza di questi fattori: complessità organizzativa e vincoli normativi; condizioni di lavoro flessibili; l'inclusione di uno o più ‘idioti geniali’ (intelligenza artificiale) nei team di lavoro. Sembra avere le caratteristiche di una tempesta perfetta, aggravata dal fatto che le “abilità creative e di risoluzione dei problemi” necessarie per gestire questa confluenza non possono essere insegnate mediante la memorizzazione di nozioni o altri metodi di studio tradizionali. In realtà, come suggerisce la relazione dell'Economist, sarebbe meglio chiamarle “qualità” piuttosto che “abilità”. Inoltre, un requisito fondamentale per la creatività e la risoluzione dei problemi è l'empatia. La capacità di acquisire la comprensione dei bisogni, delle abilità, dei mezzi, delle motivazioni e delle emozioni degli altri è il punto di partenza per tutta la creatività applicata.
La co-creazione - la creatività collaborativa - è un processo che può aumentare le qualità creative dei partecipanti e allo stesso tempo produrre soluzioni pratiche ad un dato problema aziendale. Si concentra non sulla creatività individuale ma sulla creatività del gruppo. Questo è importante per le imprese, perché la capacità di un team di risolvere problemi è un indicatore della capacità di generare valore nel tempo. Sfortunatamente, i team che non sono creativi non diventano improvvisamente creativi, perché la creatività non si può insegnare in un'aula, non si trasmette con l’ennesima riunione o telco di qualche ora, parlando di mera teoria. L’ attitudine creativa si può migliorare costantemente attraverso esperienze pratiche, coinvolgenti e continue dove si affrontano creativamente i problemi collegialmente. Esercizi multipli, studiati appositamente per lo scopo e l'ambiente, aiutano i team ad analizzare empaticamente le situazioni e risolvere insieme i problemi specifici, sviluppando così la loro fiducia e capacità di collaborare in modo creativo. La capacità di fare salti logici è ciò che distingue gli umani dall'intelligenza artificiale. La capacità di fare collettivamente questi salti è la differenza tra un team vulnerabile e un team di successo e pronto per il futuro.
* Learning to work, working to learn. Attitudes towards training, education and flexibility. ©2018 The Economist Intelligence Unit, sponsored by Microsoft Philanthropies Asia.