Non puoi arrivare là da qua.
Come trasformare la monotonia della maestria con l'eccitazione dell'incompetenza.
Nuovo anno, nuovi progetti. Una delle parole più comuni nei piani annuali è innovazione. Se il tuo piano lo prescrive, ti suggerisco di esplorare gli effetti liberatori dell'incompetenza.
Eh sì, la competenza è una stampella e una maledizione. Una volta che abbiamo imparato qualcosa, lo facciamo con il minimo pensiero o emozione. Fare le cose a memoria è efficiente e rassicurante ma non predispone all'innovazione.
Il cervello umano consuma molta energia, specialmente quando lavora a pieno regime su un problema. L'evoluzione ha favorito coloro che hanno accettato soluzioni ‘sufficientemente buone’ perché gli altri che, ad esempio, si sono ostinati a creare la freccia perfetta sono morti di fame durante la sua ricerca e sviluppo. Siamo la progenie di pragmatici imperfezionisti che non producevano le frecce migliori però portavano a casa la cena.
L'inesperienza rende un nuovo compito una sfida, quando ci proviamo, lo troviamo coinvolgente, gratificante, interessante. Senza una soluzione stabilita, dobbiamo chiedere al nostro cervello di correre a piena creatività per risolvere i problemi. L'incompetenza è intrinsecamente innovativa ma è raro che produca soluzioni del tutto valide.
Quindi, se le persone competenti hanno esaurito la loro curiosità e le persone incompetenti sono inutilmente inventive, come perseguire al meglio l'innovazione?
Io uso esercizi creativi appositamente progettati che costituiscono una sfida alle certezze e la routine delle persone competenti. Gli esperimenti mentali possono riformulare il contesto delle cose che abbiamo imparato, rendendoci momentaneamente incompetenti (ingenui, eccitati, aperti) ma soprattutto mantenendo la conoscenza pratica della competenza. Quindi faccio fare diversi esercizi creativi a piccoli gruppi di persone con diversi tipi di competenze rilevanti per il compito assegnato. Ti assicuro che i risultati sono sempre sorprendenti e stimolanti perché vedi a volte devi fare un passo indietro per andare avanti.
Come disse il grande George Lois: "L'atto creativo, la sconfitta dell'abitudine da parte dell'originalità, supera tutto".