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PICA #007

Deutsche Kinemathek

Quando un’immagine diventa mille parole.

Di chi è questa realtà?

La settimana scorsa, alla F8 developer conference di Facebook, il CEO Mark Zuckerberg ha detto: “Stiamo trasformando la fotografia nella prima piattaforma di realtà aumentata”. Si riferiva agli smartphone e al software che la sua azienda sta sviluppando per automatizzare il riconoscimento di visi e oggetti nelle immagini per poi sovrapporci informazioni pertinenti. Facebook non è l’unica a farlo, Google, Pinterest, Snapchat e altri stanno investendo molto nella corsa verso la realtà aumentata (A.R. Augmented Reality). Sì, la tecnologia AR, quella che fa funzionare Pokemon Go, i filtri di Snapchat e altre applicazioni che permettono di visualizzare informazioni sovrapposte e correlate ad elementi dentro le immagini.

I primi utilizzi della tecnologia offrono opportunità simpatiche per i brand: Zuckerberg ha mostrato l’app Nike Run Club, che permette a chi corre di abbellire i propri selfie con fascette e aggiungere le loro statistiche di corsa rilevate dall’app. Ma l’abilità delle macchine di identificare oggetti e persone dentro le immagini per poter utilizzare e manipolare quell’informazione va ben al di là dell'aggiungere qualche disegno buffo ad un selfie. Circa 300 milioni di fotografie vengono caricate su Facebook ogni giorno. Oggi, da un punto di vista di dati sono una scatola nera, si conoscono solo delle informazioni molto basiche e per lo più fornite dall’utente che le carica. Le immagini e i video sono una parte cospicua di Facebook, ma i mention, il sentimento sociale e altri parametri sono misurati automaticamente solo attraverso le parole.

Nel futuro Gooface (il mio nomignolo della coppia di colossi protagonisti del duopolio di internet) potrà automaticamente estrapolare informazione dalle immagini. I brand pagheranno per avere gli elementi visivi del loro brand inclusi negli algoritmi, per poter tracciare la presenza del loro marchio o prodotti nelle foto. La pubblicità potrà essere mirata a certi utenti in base alla presenza o meno di certi oggetti nelle loro foto. Le foto di nozze di tua cugina avranno una sovrastruttura di informazioni che ti permetteranno di sapere che marca di orologio indossa lo sposo e dove acquistarlo oggi, per un periodo limitato, con uno sconto eccezionale e in comode rate.

Come tutta la tecnologia che sempre di più registra e misura le nostre vite ci saranno aspetti legali e morali da affrontare. Se l’ultima decade è un indicatore del futuro, gli utenti cederanno la paternità e controllo dei loro dati in cambio di convenienza e gadget, lasciando ai brand strumenti sempre più potenti per scrutare, interrompere e influenzare.

L’utilizzo misurato e saggio di questi strumenti distinguerà i leoni dalle iene.