La forza della Co-creazione.
Nelle grosse organizzazioni “la nostra idea” batte “la mia idea”.
Se lavori in una grossa organizzazione avrai vissuto, a secondo del tuo ruolo, uno (o entrambi) gli scenari seguenti:
Scenario A - Tu crei una strategia brillante, incarichi i tuoi collaboratori di realizzarla e poi spendi tempo ed energia correggendo le loro attività perché “non hanno pienamente abbracciato la strategia”.
Scenario B - Tu ricevi una strategia da implementare, crei un piano che interpreta la strategia in base alle tue conoscenze del mercato, gli obiettivi di business che ti sono stati dati, le risorse disponibili e l’influenza di altri funzioni aziendali che devono approvare o eseguire vari aspetti del piano. Sei continuamente frustrato da richieste dall’alto di “aderire alla strategia”.
In questi scenari, anche con la massima buona fede, entusiasmo e abilità professionale di tutte le persone coinvolte, non è garantito un risultato positivo. Le organizzazioni che prediligono il comando e controllo possono essere efficaci con ordini e azioni chiare, ben definite, ma in attività più complesse con toni sottili la condivisione di un pensiero unificante è indispensabile. Ecco che diventa opportuno lo scenario C, dove la C sta per Co-creazione.
Scenario C - Un gruppo di colleghi di diversi livelli di autorità e funzioni aziendali, consoni allo scopo della strategia si riunisce per otto ore. Un consulente esterno, esperto e neutrale, modera il gruppo e lo guida in una serie di compiti creativi (alcuni in piccole squadre altri in gruppo) che sono stati ideati specificamente in base agli obiettivi della sessione di co-creazione.
Quando il gruppo conclude tutti i compiti ha ottenuto tre cose:
Una comprensione condivisa della situazione attuale da diversi punti di vista. L’output riconosce le reali abilità, aspirazioni e limitazioni dell’organizzazione.
Idee nate dalla collaborazione e condivisione. Ovvero “le nostre idee” e non “le mie” o “le tue”.
Soluzioni che hanno ricevuto l’input delle funzioni interne presenti. Condividendo aspettative, limitazioni e parametri in una fase concettuale si evitano i problemi di “allineamento” durante l’esecuzione.
Per qualsiasi compito complesso numerose persone dentro un’organizzazione continuamente prendono decisioni che portano infine ad una conseguenza tangibile nel mercato. Se tutte le decisioni sono allineate (per esempio attraverso una sessione di co-creazione) il risultato è più efficiente ed efficace. Ma se le persone che prendono decisioni non sono allineate si può arrivare allo Scenario D, dove la D sta per Disastro.