Breve storia della lobotomia: da Muniz a Zuckerberg.
Prenditi cura della tua mente e la tua mente si prenderà cura di te.
Nel 1949, António Egas Moniz ricevette il Premio Nobel "per la sua scoperta del valore terapeutico della leucotomia in alcune psicosi". Leucotomia è il nome che Moniz conferì alla procedura da lui inventata che sarebbe diventata più comunemente nota come lobotomia: un intervento neurochirurgico che recide le connessioni nella corteccia prefrontale del cervello. Per un breve periodo le lobotomie furono popolari, in soli tre anni - tra il 1949 e il 1952 - furono eseguite più di 50.000 lobotomie negli Stati Uniti. Poi tutti si resero conto che distruggere parti del cervello non era una buona idea e le ultime lobotomie furono eseguite a metà degli anni '60.
Oggi, nel 2020, la lobotomia non viene eseguita con un punteruolo ma dai social media. Non c'è dubbio che i social media abbiano effetti psicologici negativi, anche Facebook concorda: "Dovremmo avere conversazioni sull'impatto dei social media sulle nostre vite."*
Ma Zuckerberg è consapevole dell'impatto, lo ha voluto e progettato. Sean Parker, ex presidente di Facebook quando la società è stata fondata, lo descrive così: “Quel processo di pensiero riguardava quanto riuscivamo a consumare del tuo tempo e della tua attenzione cosciente. Ciò significa che dobbiamo darti un colpo di dopamina ogni tanto perché qualcuno ha apprezzato o commentato una foto o un post o qualsiasi altra cosa. E questo ti porterà a contribuire ancora più contenuti. È un ciclo di feedback di convalida sociale. È esattamente il genere di cose che un hacker come me inventerebbe perché stai sfruttando una vulnerabilità della psicologia umana. Gli inventori, i creatori, io e Mark... l’abbiamo capito e consapevolmente l'abbiamo fatto comunque"**
Lo scopo di Moniz nell'inventare la lobotomia era aiutare le persone; fallì miseramente e al contrario danneggiò le persone, ma le sue intenzioni erano onorevoli. Lo scopo di Zuckerberg era quello di “coltivare" bulbi oculari che poteva vendere alle aziende per la pubblicità; ha avuto un successo incredibile (2,6 miliardi di utenti mensili di Facebook) ma per farlo ha sfruttato la debolezza umana e continua a danneggiare le persone.
Oggi è la Giornata mondiale della salute mentale. Una giornata di empatia verso chi si trova in difficoltà e, si spera, una giornata di introspezione in cui ci chiediamo come tutelare il nostro benessere psicologico. Penso che sia un buon giorno per ognuno di noi per riflettere attentamente su come utilizziamo i social media, su come i social media ci usano e considerare i cambiamenti che potremmo apportare come individui.
*What-The-Social-Dilemma-Gets-Wrong.pdf by Facebook, https://about.fb.com/wp-content/uploads/2020/10/What-The-Social-Dilemma-Gets-Wrong.pdf, accessed 05/10/2020.
**https://www.marketwatch.com/story/sean-parker-on-mark-zuckerberg-and-facebook-youre-exploiting-vulnerability-in-human-psychology-2017-11-09